Osteopatia e Medicina Manuale

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L’Osteopatia o Medicina Manuale, nasce in America intorno al 1780 per mano di un medico dell’epoca A.T. Still. Egli perse tre figli maschi a causa di una patologia allora molto diffusa, la meningite spinale, e, riconoscendo i limiti della medicina ufficiale, pensò bene che, conoscere più a fondo il corpo umano, sarebbe stata la cosa più giusta e chiarificatrice. Così iniziò a vivisezionare i cadaveri, in particolare quelli degli Indiani D’America uccisi sul campo di battaglia e seppelliti in ogni parte del territorio. Attraverso questi esperimenti si rese conto che la medicina di allora conosceva una minima parte di quello che era il corpo umano, i suoi collegamenti, le sue correlazioni e funzioni. Still capì che la conoscenza perfetta dell’anatomia umana lo avrebbe portato verso un nuovo modello di medicina, che egli stesso definì medicina manuale. 

Quindi ebbe inizio una nuova era: una nuova medicina stava prendendo piede nell’America dell’800. Egli, inoltre, classificò perfettamente ogni parte del corpo umano: ossa, muscoli, legamenti, organi, funzioni e loro dettagliati posizionamenti, tali da permettere o inficiare l’equilibrio statico e dinamico del corpo. Così iniziò a lavorare, grazie a deduzioni ed intuizioni attraverso manipolazioni mirate, su persone che lamentavano disfunzioni o problemi quali: dolori alla colonna, ernie discali, cervicalgie, dolori alla testa, ernie iatali, calcoli alla colecisti, minacce d’aborto e molto altro. 

I medici di allora ovviamente ne ostacolarono a lungo l’operato e il metodo che egli stava diffondendo. Solo dopo diversi anni riuscì ad imporsi sull’opinione pubblica e sui suoi colleghi, grazie alle terapie manuali con cui riusciva a risolvere problemi di ogni tipo a pazienti che ormai lo osannavano e lo raggiungevano da ogni dove.

Ad oggi l’Osteopatia in America ha fatto passi da gigante, tanto da essere considerata una medicina ufficiale e riconosciuta anche dalle assicurazioni che rimborsano ai loro assicurati visite e trattamenti osteopatici. In tutti i paesi della comunità europea, tranne in Italia, è riconosciuta come Medicina Ufficiale e viene integrata negli Ospedali e nelle Usl. 

Da pochi mesi da noi è riconosciuta come professione sanitaria e quindi sta gradualmente guadagnando il terreno che le spetta di diritto.

In quali disfunzioni è utile l’Osteopatia?

Si riesce a lavorare con ottimi risultati su disfunzioni come: ernie discali (dipende dalla gravità ovviamente, per alcune è necessario intervenire chirurgicamente, anche se in questi ultimi anni i chirurghi vogliono assolutamente evitare le operazioni a causa delle loro recidive); emicranie (si risolvono con molta facilità dolori alla testa che non si riesce a debellare da anni), dolori cervicali, lombari, dorsali, atteggiamenti scoliotici (moltissimi casi di questo tipo con poche sedute si normalizzano) ed è molto utile per lenire i dolori delle scoliosi conclamate, dolori post operatori, cicatrici con aderenze. 

Nelle pubalgie, distorsioni articolari, ma anche in altri ambiti si può usare in maniera eccelsa, per esempio in ginecologia, nelle minacce d’aborto, prima e dopo interventi chirurgici, nelle ernie iatali (spesso l’Osteopatia evita di intervenire chirurgicamente su di esse). L’Osteopata esperto è in grado d’individuare se un utero è retroverso e normalmente posizionato.

Gravidanza, parti e neonati

Si lavora inoltre in modo soddisfacente sui neonati, correggendo tutte le disfunzioni che i piccoli bebè si portano dietro dopo il parto: bozze craniali, rigurgiti, asimmetrie e disfunzioni varie.  Si opera perfettamente anche sulle donne incinte. Se il parto è naturale la cosa da fare è verificare la mobilità del sacro. Ci sono delle depressioni post parto dovute a disfunzioni dell’osso sacro, con conseguenti sintomatologie legate a tutta la colonna e all’osso sacro stesso.

Durante il parto naturale possono insorgere dei problemi quali traumi alle coste con conseguente blocco del muscolo diaframma che, a sua volta, potrebbe indurre problemi digestivi ed ernie iatali. Questi disagi di mobilità costale, inoltre, possono determinare delle difficoltà nell’allattamento e nella respirazione appunto. Inoltre è determinante verificare la mobilità dell’intestino nel riadattamento post parto e se l’utero si sia riposizionato correttamente.

Possibile prevenzione di alcuni interventi chirurgici

Fra quelli più diffusi si riscontrano le appendicectomie, le ernie lombari, le ernie iatali e altre problematiche. Spesso questi interventi potrebbero non avere seguito se il paziente avesse la fortuna d’incontrare sulla sua strada un Medico Manuale. 

L’Appendicite

Per esempio per l’appendicectomia i dolori sono localizzati sulla zona dell’appendice, ma spesso non si riscontrano infiammazioni o problemi tali da comportare l’intervento; il paziente dice di avere dolore e, molto frequentemente, viene operato per evitare complicazioni. Questa problematica è più evidente nelle ragazze dai dieci ai tredici anni, perché legata al primo ciclo mestruale. È spesso difficile anche per il ginecologo stabilire se è un dolore all’ovaio destro o un problema di appendice. Inoltre molte fra le ragazze che hanno fatto l’intervento di appendicectomia, lamentano ancora fastidi all’ovaio destro ad ogni ciclo mestruale, a dimostrazione del fatto che evidentemente il problema non è stato risolto. 

L’osso sacro

Le disfunzioni su elencate, in moltissimi casi, ma non sempre, sono date dalla posizione dell’osso sacro, che non è in fisiologia rispetto all’osso iliaco (l’osso che si trova sotto i muscoli glutei) e rispetto alla colonna vertebrale soprastante. Il sacro si muove, in questo caso in modo scorretto, provocando anomalie disfunzionali-strutturali (le strutture sia vicine che lontane ne risentono) e problemi di risposta neurovegetativa (tutte le informazione disfunzionali arrivano al cervello che adatta la risposta neurovegetativa in base all’informazione non fisiologica che gli è arrivata) e da qui nascono le varie risposte di adattamento strutturale che portano a dolori pelvici e addominali, coliti spastiche, dolori alle articolazioni come il ginocchio, la caviglia, l’anca e via dicendo, fino ad arrivare addirittura a dolori cervicali e dolori di testa. Ebbene si, dolori cervicali e cranici, spesso altro non sono che dolori di compenso. 

Quindi l’Osteopata quando si trova di fronte a un paziente con dolori cervicali, non andrà a manipolare necessariamente la colonna cervicale, ma controllerà ogni parte del corpo, cercando il punto in cui il blocco si è evidenziato, dando una risposta di adattamento compensatorio disfunzionale a catena. Pensate, persino i denti sono portatori di dolori cervicali e alla colonna in genere. 

Come diventare Osteopata

Attualmente in Italia le Università private che formano gli Osteopati sono circa venti. Il corso di Diploma e non Laurea, visto che lo stato non ne consente ancora questa modalità, dura cinque o sei anni. Gli anni sono cinque se l’allievo possiede un diploma di scuola superiore, e dovrà frequentare obbligatoriamente le lezioni pratiche e teoriche, finendo ogni anno di corso con esami di materie come Anatomia, Fisiologia, Neurologia, Medicina generale e altri esami specifici su: colonna vertebrale, osso sacro, cranio, arti superiori ed inferiori, addome, torace. I sei anni sono per coloro che hanno già una laurea in: Scienze Motorie, Fisioterapia, Medicina Chirurgica, ma anche in questo caso c’è l’obbligo di frequenza. Le ore di clinica negli anni si avvicinano a circa seimila. 

Quindi occhio ai falsi corsi di pochi mesi per diventare “osteopati”, sono delle vere e proprie truffe ai danni di cittadini ignari. 

L’aspetto positivo sta nel fatto che solo le università private riconosciute legalmente dallo stato italiano sono in grado di formare gli osteopati. Alla fine degli anni di formazione e dopo aver superato diversi esami appunto, si passa a quello finale. Dopo aver conseguito il Diploma di Dottore in Osteopatia, si fa un esame al R.O.I. (Registro Italiano degli Osteopati), in cui il Medico Manuale dovrà dimostrare completa padronanza e preparazione scientifica idonea per operare sui pazienti che si recheranno da lui/lei. 

Il R.O.I. permette l’iscrizione solo agli Osteopati Diplomati dalle facoltà autorizzate, come chiarito prima. Se cercate un osteopata riconosciuto e iscritto al registro nazionale italiano degli Osteopati, potete andare su internet e scrivere R.O.I. Qui troverete, nella vostra provincia o città, l’osteopata che ha regolarmente conseguito il diploma riconosciuto dalla legge italiana ed è iscritto al Registro Italiano degli Osteopati. Questo è l’unico modo per tutelarvi da cialtroni che si spacciano per Osteopati (troppi e la legge italiana latita come al solito). 

Diversi tipi di osteopatia

Esistono vari tipi di Osteopatia, da quella strutturale, passando per quella viscerale e approdando a quella dei fluidi corporei, denominata Osteopatia Biodinamica, per la quale è necessario studiare almeno altri tre anni per ottenere questo ambita “specializzazione”.

Questa Medicina molto criticata negli anni passati, sta prendendo gradualmente piede da noi, anche se i medici, sia di base che specialisti, purtroppo sono completamente disinformati in merito. Una informazione importante è quella che vede questa medicina riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed è inserita nei programmi di prevenzione e cure delle grandi squadre in ambito sportivo come quelle di calcio, ciclismo, nuoto. Questo potrebbe aprire gli occhi ai tanti che si gongolano nello scetticismo ad oltranza.  Cercate un osteopata e chiedete un check up per verificare il vostro stato fisico, certamente rimarrete soddisfatti.